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Risparmiare sulle porte interne: ecco come farlo approfittando dei bonus casa

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Ristrutturare casa, tra inflazione e caro vita, sta diventando sempre più costoso e per molti versi proibitivo. Non stupisce così che molte famiglie siano alla ricerca di modi per risparmiare sui lavori di ristrutturazione, approfittando quando possibile di bonus, incentivi, agevolazioni fiscali. Proviamo a scoprire insieme, allora, se e come è possibile risparmiare sulle porte interne della propria casa.

Le porte interne costituiscono, infatti, una voce di spesa non indifferente nel budget per l’ammodernamento degli ambienti casalinghi, specie se si opta per materiali di qualità come il legno o il vetro o per porte speciali come le porte a tutta altezza o le porte a filo muro. Risparmiare scegliendo porte economiche non è una vera opzione dal momento che l’augurio è, come per tutti i serramenti, che durino in vita quanto più a lungo possibile e tanto più che l’installazione non è semplice e immediata come quella di qualunque altro elemento d’arredo. Meglio provare ad approfittare di uno dei vari bonus previsti al momento per chi ristruttura casa: sul sito di Garofoli è disponibile una guida dettagliata su come funzionano e come richiedere i bonus porte interne.

Ci sono (e quali sono i) bonus per risparmiare sulle porte interne?

Sono essenzialmente due le vie che può percorrere chi intende risparmiare sulle porte interne di casa: il bonus ristrutturazione e il sismabonus.

Il bonus ristrutturazione o bonus casa permette di risparmiare il 50%, con un tetto massimo di spesa di 96mila euro, su tutti i lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione o risanamento degli edifici adibiti a uso abitativo (per semplificare: quelli da effettuare inviando almeno apposita CILA al Comune di riferimento). Se si sostituiscono le porte interne perché si è cambiata la divisione degli spazi della propria abitazione, perché è stato necessario intervenire sugli impianti elettrici o idrici che si trovavano in prossimità delle aperture o modificare le dimensioni delle stesse in larghezza o in altezza, ma anche perché si è scelto di far installare una porta a scomparsa si può usufruire quindi – almeno fino al 31 dicembre 2024 – del bonus casa 50%. È la stessa guida dell’Agenzia delle entrate sul bonus ristrutturazioni a prevedere esplicitamente il caso dell’“allargamento porte interne […] con demolizioni di modesta identità”.

Per risparmiare sulle porte interne sfruttando il sisma bonus è necessario che le stesse siano sostituite nell’ambito di interventi più sistemici e mirati a migliorare le caratteristiche antisismiche dell’edificio: in questo caso si può risparmiare il 110% della spesa (almeno fino alla fine del 2023, per il 2024 il bonus dovrebbe essere ridotto al 70%).

Impossibile sfruttare, invece, come bonus porte il bonus mobili e arredamenti, per molti versi più semplice da ottenere, spesso applicato com’è direttamente dalle ditte fornitrici come sconto in fattura. Quella per le porte è esplicitamente citata, infatti, nel testo della manovra tra le spese che sono escluse dall’applicazione dell’agevolazione insieme alle spese per pavimenti, tende, tendaggi e altri complementi d’arredo.

Ci si potrebbe ritrovare a risparmiare sulle porte interne di casa, insomma, demolendo il telaio esistente e procedendo alla loro installazione ex novo più che semplicemente scegliendo delle nuove porte e montandole sulla struttura già esistente.

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