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Come motivare i collaboratori rendendoli felici, appagati e produttivi

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Questo titolo potrebbe suonare fuorviante o eccessivamente capitalista quando, in realtà, ha ben altra finalità. Quando parliamo di motivazione e produttività intendiamo riferirci alla qualità e alla quantità del lavoro svolto dai collaboratori che, come sappiamo, vengono ogni giorno in azienda per portare uno stipendio a fine mese e non per farci un favore.

Trasparenza sulla busta paga

Il nostro Paese è viziato da una strana consuetudine per la quale lo stipendio debba esser vissuto e trattato come un “segreto di Stato”. Viene spesso ombreggiato da un alone di mistero e anzi, gli aspiranti candidati che si permettono di chiedere a quanto ammonta la paga vengono relegati ad un girone dell’inferno e bollati come superficiali, svogliati o supponenti.

Il primo buon consiglio per migliorare il clima a lavoro, quindi, lo abbiamo già svelato: giusta paga, trasparenza del trattamento e rispetto delle leggi in materia di lavoro. Come ci ricorda questa agenzia specializzata in team building Milano, lo stipendio è dignità e come tale va trattato. Ovviamente non stiamo dicendo che le buste paga debbano essere da capogiro se i bilanci non lo permettono.

Stiamo solo mettendo in chiaro che chi vuole lavorare non desidera farlo per impiegare il proprio tempo ma per pagare l’affitto, le bollette e il cibo da portare a tavola. Se la paga è insoddisfacente e l’ambiente di lavoro è ostile le cose sono destinate ad andare molto male.

Mansioni e responsabilità non coincidono con disparità sociali

Per migliorare il clima in azienda è necessario chiarire a tutti i collaboratori che l’organigramma è uno schema organizzativo necessario a dividere mansioni, oneri e responsabilità e non a disporre le persone in una gerarchia come accadeva nelle antiche classi sociali delle popolazioni del sesto secolo a.C.

Questo significa che tutti sono utili ma sempre sostituibili nell’arco del ciclo di lavoro aziendale. Ogni ruolo è importante, da quello più manuale a quello più strategico. Quindi portare rispetto a chi si occupa delle pulizie è una responsabilità di tutti perché, senza qualcuno che si prende cura degli spazi di tutti l’azienda sarebbe sporca e fatiscente.

Il rispetto per tutti i collaboratori deve figurare nel manifesto aziendale e deve essere condiviso con il buon esempio. I benefici per i collaboratori, a prescindere dal loro inquadramento o livello di esperienza, devono provenire dai meriti e non dalla posizione sociale acquisita.

Ascolto e coerenza dall’alto

Chiarito questo aspetto e mettendo in pratica una logica capace di dare importanza a tutti i collaboratori occorrerà diffondere tale clima attraverso l’esempio. Ascolto, confronto e collaborazione devono essere sentimenti condivisi anche da chi “comanda”, ovvero da chi vigila sull’operato del personale. Concedere momenti di break così come organizzare attività di team building che tralascino per un po’ i doveri del lavoro è il modo migliore per instaurare un clima piacevole e stimolante.

È compito di chi amministra individuare, in queste occasioni, i punti di forza delle persone ed elevarli all’interno del lavoro di squadra. In questo contesto l’unicità del singolo non deve mai spiccare su quelle degli altri ma, bensì, fungere da collante per raggiungere un obiettivo comune, in cui tutti si godono la vittoria come accade in una squadra sportiva.

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